Veicolo di un’unitarietà espressiva che lega e accomuna i modelli culturali d’Europa, il mito riflette l’inesausta tendenza all’imagination créatrice (Henri Bergson), che ‘finge’ personaggi e racconti. Permanenze e variazioni, che contraddistinguono le fabulae dall’antichità all’oggi, fanno del mito un organismo vivo e sempre aperto al futuro. Un ambito di sperimentazione del mito è quello che ha dato il volto a eroine e prototipi femminili che, nei secoli, hanno rivelato tratti antropologici e letterari fondanti per la definizione della condizione della donna nella storia della cultura europea. L’opera che qui si presenta racchiude i risultati del Progetto “Donne del Mediterraneo”, coordinato dal Prof. Giovanni Cipriani e realizzato presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia nell’ambito del Programma Miur “Messaggeri della Conoscenza” (2013-2014).
Donne del Mediterraneo. Mito e identità europea: un’esperienza dell’Università di Foggia
CIPRIANI, GIOVANNI;RAGNO, TIZIANA
2015-01-01
Abstract
Veicolo di un’unitarietà espressiva che lega e accomuna i modelli culturali d’Europa, il mito riflette l’inesausta tendenza all’imagination créatrice (Henri Bergson), che ‘finge’ personaggi e racconti. Permanenze e variazioni, che contraddistinguono le fabulae dall’antichità all’oggi, fanno del mito un organismo vivo e sempre aperto al futuro. Un ambito di sperimentazione del mito è quello che ha dato il volto a eroine e prototipi femminili che, nei secoli, hanno rivelato tratti antropologici e letterari fondanti per la definizione della condizione della donna nella storia della cultura europea. L’opera che qui si presenta racchiude i risultati del Progetto “Donne del Mediterraneo”, coordinato dal Prof. Giovanni Cipriani e realizzato presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia nell’ambito del Programma Miur “Messaggeri della Conoscenza” (2013-2014).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.