Contrariamente ad una lunga tradizione della letteratura per l’infanzia, che si è diffusa soprattutto tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento e che aveva quale unico scopo quello di istruire i piccoli lettori ai valori e agli ideali della società del tempo, esercitando una grande funzione di controllo dei comportamenti in termini moralistici, la nuova editoria per l’infanzia si caratterizza per l’elevata capacità di formare un lettore “autentico” e autenticamente capace di interpretare il testo, di leggere i simbolismi, le analogie e le metafore che si nascondono tra le pieghe della narrazione per costruire, a partire da questi mondi fantastici, la propria identità, che prende forma dall’esercizio di un pensiero critico e plurale. Una letteratura che finalmente fa riferimento a bambini e ragazzi capaci di pensare autonomamente, in possesso di un’autonomia di giudizio che consente loro di dialogare anche con il mondo adulto e di confrontarsi con opinioni spesso non condivise, ma che proprio per questo motivo, e per il conflitto che ne deriva, diventano preziose occasioni di crescita. Tutta la letteratura per l’infanzia contemporanea si muove in questa direzione e la più recente produzione per bambini e ragazzi, vasta e significativa, sembra addirittura costituire il modello emblematico di una tendenza culturale nuova, capace di proporre temi più vicini al bisogno infantile di costruzione di un progetto esistenziale e innovative modalità di interpretazione e lettura del reale, maggiormente in grado di rappresentare le esperienze e i vissuti infantili, ovvero di tradurre in narrativa e racconto i pensieri che abitano quotidianamente la mente del bambino e che contribuiscono a costruire il suo substrato emotivo-affettivo e valoriale.
La philosophy for children. Un criterio orientativo della letteratura per l’infanzia
DE SERIO, BARBARA
2013-01-01
Abstract
Contrariamente ad una lunga tradizione della letteratura per l’infanzia, che si è diffusa soprattutto tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento e che aveva quale unico scopo quello di istruire i piccoli lettori ai valori e agli ideali della società del tempo, esercitando una grande funzione di controllo dei comportamenti in termini moralistici, la nuova editoria per l’infanzia si caratterizza per l’elevata capacità di formare un lettore “autentico” e autenticamente capace di interpretare il testo, di leggere i simbolismi, le analogie e le metafore che si nascondono tra le pieghe della narrazione per costruire, a partire da questi mondi fantastici, la propria identità, che prende forma dall’esercizio di un pensiero critico e plurale. Una letteratura che finalmente fa riferimento a bambini e ragazzi capaci di pensare autonomamente, in possesso di un’autonomia di giudizio che consente loro di dialogare anche con il mondo adulto e di confrontarsi con opinioni spesso non condivise, ma che proprio per questo motivo, e per il conflitto che ne deriva, diventano preziose occasioni di crescita. Tutta la letteratura per l’infanzia contemporanea si muove in questa direzione e la più recente produzione per bambini e ragazzi, vasta e significativa, sembra addirittura costituire il modello emblematico di una tendenza culturale nuova, capace di proporre temi più vicini al bisogno infantile di costruzione di un progetto esistenziale e innovative modalità di interpretazione e lettura del reale, maggiormente in grado di rappresentare le esperienze e i vissuti infantili, ovvero di tradurre in narrativa e racconto i pensieri che abitano quotidianamente la mente del bambino e che contribuiscono a costruire il suo substrato emotivo-affettivo e valoriale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.