Il Cocalo è insieme all’Eolosicone l’ultimo dramma di Aristofane, rappresentato, forse alle Dionisie del 387, dal di lui figlio Ararote. La commedia conteneva la parodia del mito di Cocalo, il re della città di Camico (situata nel territorio dell’attuale Agrigento), presso cui si rifugiò Dedalo, dopo l’evasione dalla prigione in cui lo aveva rinchiuso Minosse; quest’ultimo, messosi all’inseguimento di Dedalo, giunse a sua volta a Camico, ma vi trovò la morte per opera delle figlie di Cocalo. Questo mito ispirò i Camici di Sofocle; ed è forse verosimile che la commedia aristofanea fosse in qualche modo ispirata all’opera sofoclea. Nella commedia erano inoltre trattati i motivi della violenza sessuale (phthorá) e del riconoscimento (anagnorismós), motivi che, già presenti in Euripide, avranno grande fortuna nella nea.
Cocalus (Ar.)
PELLEGRINO, MATTEO
2019-01-01
Abstract
Il Cocalo è insieme all’Eolosicone l’ultimo dramma di Aristofane, rappresentato, forse alle Dionisie del 387, dal di lui figlio Ararote. La commedia conteneva la parodia del mito di Cocalo, il re della città di Camico (situata nel territorio dell’attuale Agrigento), presso cui si rifugiò Dedalo, dopo l’evasione dalla prigione in cui lo aveva rinchiuso Minosse; quest’ultimo, messosi all’inseguimento di Dedalo, giunse a sua volta a Camico, ma vi trovò la morte per opera delle figlie di Cocalo. Questo mito ispirò i Camici di Sofocle; ed è forse verosimile che la commedia aristofanea fosse in qualche modo ispirata all’opera sofoclea. Nella commedia erano inoltre trattati i motivi della violenza sessuale (phthorá) e del riconoscimento (anagnorismós), motivi che, già presenti in Euripide, avranno grande fortuna nella nea.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.