Il tema dell’impugnazione delle decisioni della Corte di Cassazione si è imposto all’attenzione degli studiosi del processo civile in tempi relativamente recenti, ma, soprattutto negli ultimissimi anni, ha conosciuto un’evoluzione normativa e giurisprudenziale molto rapida. La materia è intuitivamente di grande delicatezza, poiché vengono in rilievo, entrando in reciproco conflitto, diversi valori essenziali della giurisdizione. Da una parte sta l’esigenza di garantire la funzionalità del processo e l’intangibilità del giudicato, assicurando che le liti mettano capo, in tempi ragionevoli, a una pronuncia tendenzialmente irretrattabile. Dall’altra, occorre considerare la posizione di vertice della Corte di cassazione, che la Costituzione istituisce quale supremo custode della legalità e dei rapporti tra le giurisdizioni, sottraendola per ciò stesso al sindacato di ogni altro giudice. Da un’altra parte ancora, vi è la necessità, non meno cogente, di salvaguardare il diritto alla difesa, che rappresenta un presidio inviolabile in ogni stato e grado del processo. Infine — e forse più di tutto — i principi di uguaglianza e di razionalità normativa sanciti dall’art. 3 della Carta fondamentale impongono di non discriminare situazioni processuali analoghe: in particolare, in subiecta materia si tratta di non differenziare indebitamente il trattamento delle decisioni della Cassazione rispetto a quelle dei giudici di merito, qualora le prime non presentino un contenuto obiettivamente diverso dalle seconde. La voce enciclopedica si sofferma su tutti gli aspetti – sistematici e più strettamente procedimentali – della disciplina della revocazione e dell’opposizione di terzo delle decisioni della Cassazione, senza rinunziare a una riflessione critica d’insieme sul sistema vigente.
Decisioni della Cassazione (impugnazione delle)
IMPAGNATIELLO, GIANPAOLO
2010-01-01
Abstract
Il tema dell’impugnazione delle decisioni della Corte di Cassazione si è imposto all’attenzione degli studiosi del processo civile in tempi relativamente recenti, ma, soprattutto negli ultimissimi anni, ha conosciuto un’evoluzione normativa e giurisprudenziale molto rapida. La materia è intuitivamente di grande delicatezza, poiché vengono in rilievo, entrando in reciproco conflitto, diversi valori essenziali della giurisdizione. Da una parte sta l’esigenza di garantire la funzionalità del processo e l’intangibilità del giudicato, assicurando che le liti mettano capo, in tempi ragionevoli, a una pronuncia tendenzialmente irretrattabile. Dall’altra, occorre considerare la posizione di vertice della Corte di cassazione, che la Costituzione istituisce quale supremo custode della legalità e dei rapporti tra le giurisdizioni, sottraendola per ciò stesso al sindacato di ogni altro giudice. Da un’altra parte ancora, vi è la necessità, non meno cogente, di salvaguardare il diritto alla difesa, che rappresenta un presidio inviolabile in ogni stato e grado del processo. Infine — e forse più di tutto — i principi di uguaglianza e di razionalità normativa sanciti dall’art. 3 della Carta fondamentale impongono di non discriminare situazioni processuali analoghe: in particolare, in subiecta materia si tratta di non differenziare indebitamente il trattamento delle decisioni della Cassazione rispetto a quelle dei giudici di merito, qualora le prime non presentino un contenuto obiettivamente diverso dalle seconde. La voce enciclopedica si sofferma su tutti gli aspetti – sistematici e più strettamente procedimentali – della disciplina della revocazione e dell’opposizione di terzo delle decisioni della Cassazione, senza rinunziare a una riflessione critica d’insieme sul sistema vigente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.