Il volume raccoglie contributi di eminenti studiosi sul rapporto tra le diverse CHiese cristiane ed i fenomeni della modernità nel Novecento. Modernità che viene semplicemente e limpidamente qui intesa secondo il significato più diffuso nella cultura comune, come il “nuovo in tutte le sue forme”. Con taglio comparativo, il volume descrive scenari diversi, passando dall’Europa occidentale a quella orientale, dall’Africa all’America latina. Emerge una grande varietà di approcci, per cui, secondo le circostanze, la modernità viene benedetta o esecrata, amata o rigettata, ma anche equilibratamente distinta nei suoi aspetti ora positivi ora negativi. “Mondi cristiani”: perché la relazione fra cristianesimo e modernità si declina tutt’altro che al singolare. Il caso africano, studiato da Stefano Picciaredda, si contraddistingue per l’incredibile contraddizione: la modernità si presenta alla parte subsahariana del continente in maniera intensa e improvvisa, sconvolgendo radicalmente la vita delle popolazioni locali. Giunge infatti come portato della colonizzazione europea. Proprio per questo, essa riveste tratti di “passato”, di antico regime, di usi premoderni: violenza, prevaricazione, disprezzo, razzismo. Al momento dell’indipendenza, poi, i giovani Stati africani, mentre aspiravano ad una rapida modernizzazione, avvertivano l’esigenza di chiudere la vicenda coloniale in una parentesi, e recuperavano denominazioni, usi e costumi dell’era precedente. La contraddizione continuava, e investiva molti campi, da quello politico a quello religioso.
Cristianesimo africano e modernità occidentale
PICCIAREDDA, STEFANO
2010-01-01
Abstract
Il volume raccoglie contributi di eminenti studiosi sul rapporto tra le diverse CHiese cristiane ed i fenomeni della modernità nel Novecento. Modernità che viene semplicemente e limpidamente qui intesa secondo il significato più diffuso nella cultura comune, come il “nuovo in tutte le sue forme”. Con taglio comparativo, il volume descrive scenari diversi, passando dall’Europa occidentale a quella orientale, dall’Africa all’America latina. Emerge una grande varietà di approcci, per cui, secondo le circostanze, la modernità viene benedetta o esecrata, amata o rigettata, ma anche equilibratamente distinta nei suoi aspetti ora positivi ora negativi. “Mondi cristiani”: perché la relazione fra cristianesimo e modernità si declina tutt’altro che al singolare. Il caso africano, studiato da Stefano Picciaredda, si contraddistingue per l’incredibile contraddizione: la modernità si presenta alla parte subsahariana del continente in maniera intensa e improvvisa, sconvolgendo radicalmente la vita delle popolazioni locali. Giunge infatti come portato della colonizzazione europea. Proprio per questo, essa riveste tratti di “passato”, di antico regime, di usi premoderni: violenza, prevaricazione, disprezzo, razzismo. Al momento dell’indipendenza, poi, i giovani Stati africani, mentre aspiravano ad una rapida modernizzazione, avvertivano l’esigenza di chiudere la vicenda coloniale in una parentesi, e recuperavano denominazioni, usi e costumi dell’era precedente. La contraddizione continuava, e investiva molti campi, da quello politico a quello religioso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.