Sul tema delle reti d’imprese sono stati condotti studi originati in diversi ambiti disciplinari, che hanno portato a definizioni, costruzioni teoriche, approcci analitici distinti ed eterogenei. Il presente lavoro è dedicato all’inquadramento epistemologico del tema, richiamando alcune prospettive di osservazione che, a parere di chi scrive, meglio si prestano a fornire una chiave di lettura interpretativa del fenomeno. Esse possono essere ricondotte entro due visioni macro: da una parte la prospettiva della rete “progettata”, della vision relazionale che appare chiara nella mente di un designer capace di definirne, con una razionalità ex-ante, le finalità strategiche e gli obiettivi operativi; dall’altra l’opzione della rete quale effetto solo in parte intenzionale dell’azione organizzata, quale sistema regolato di interdipendenza tra attori la cui razionalità è ricostruibile ex-post. La sintesi delle due prospettive consente di ipotizzare una sorta di oscillazione tra le due polarità: da un lato i condizionamenti, i vincoli e le regole dell’interazione interorganizzativa derivanti da qualche funzione ordinatrice dell’agire individuale, dall’altro la libera volontà dell’attore, la sua visione strategica, la sua identità ipse, il suo continuo ricercare margini di autonomia e di imprevedibilità nell’ambito della sua azione.
Reti di imprese. Trame interpretative
MASTROBERARDINO, PIERO;CALABRESE, GIUSEPPE
2007-01-01
Abstract
Sul tema delle reti d’imprese sono stati condotti studi originati in diversi ambiti disciplinari, che hanno portato a definizioni, costruzioni teoriche, approcci analitici distinti ed eterogenei. Il presente lavoro è dedicato all’inquadramento epistemologico del tema, richiamando alcune prospettive di osservazione che, a parere di chi scrive, meglio si prestano a fornire una chiave di lettura interpretativa del fenomeno. Esse possono essere ricondotte entro due visioni macro: da una parte la prospettiva della rete “progettata”, della vision relazionale che appare chiara nella mente di un designer capace di definirne, con una razionalità ex-ante, le finalità strategiche e gli obiettivi operativi; dall’altra l’opzione della rete quale effetto solo in parte intenzionale dell’azione organizzata, quale sistema regolato di interdipendenza tra attori la cui razionalità è ricostruibile ex-post. La sintesi delle due prospettive consente di ipotizzare una sorta di oscillazione tra le due polarità: da un lato i condizionamenti, i vincoli e le regole dell’interazione interorganizzativa derivanti da qualche funzione ordinatrice dell’agire individuale, dall’altro la libera volontà dell’attore, la sua visione strategica, la sua identità ipse, il suo continuo ricercare margini di autonomia e di imprevedibilità nell’ambito della sua azione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.