L’obiettivo principale del volume è tessere le molteplici ragioni scientifiche – mediante un’operazione di crossing disciplinare - in grado di guidare chiunque si occupi di educazione e formazione alla comprensione che “l’arte” non è una disciplina scolastica ma una forma mentis, una modalità didattica che discende, innanzitutto, da una particolare epistemologia. Offrendo le opportune conoscenze scientifiche (mutuate dalla filosofia così come dalla psicologia, dall’estetica così come dalla neurobiologia) il volume intende, allora, trasportare i linguaggi simbolici dal campo terapeutico dell’arteterapia a quello ordinario della didattica e dell’educazione. E traccia poi un isomorfismo tra arte e gioco, sottolineando come quest’ultimo, lungi dal costituire “evasione” sia, altresì, volano per l’apprendimento, non solo di natura disciplinare ma anche propriamente “meta”, ovvero relativo alle cosiddette “life skills” ed alle posture interiori che costituiscono pre-condizione di ogni cambiamento in età adulta. L’ultimo intreccio è con la narrazione: arte e gioco sono, difatti, indicati come linguaggi privilegiati per l’autosvelamento, dispositivi formativi cruciali per l’educazione dell’altro e di se stessi. Operativamente, propone un’antologia ed indicazioni per la costruzione della propria Auto-Bio-Antologia, ispirata alle indicazioni proprie della Seconda Cibernetica, delle scienza costruttiviste ed agli studi di Gregory Bateson intorno all’ ‘epistemologia personale’.

LOGICA & FANTASTICA. "Altre" parole nella formazione

SCARDICCHIO, ANTONIA CHIARA
2012-01-01

Abstract

L’obiettivo principale del volume è tessere le molteplici ragioni scientifiche – mediante un’operazione di crossing disciplinare - in grado di guidare chiunque si occupi di educazione e formazione alla comprensione che “l’arte” non è una disciplina scolastica ma una forma mentis, una modalità didattica che discende, innanzitutto, da una particolare epistemologia. Offrendo le opportune conoscenze scientifiche (mutuate dalla filosofia così come dalla psicologia, dall’estetica così come dalla neurobiologia) il volume intende, allora, trasportare i linguaggi simbolici dal campo terapeutico dell’arteterapia a quello ordinario della didattica e dell’educazione. E traccia poi un isomorfismo tra arte e gioco, sottolineando come quest’ultimo, lungi dal costituire “evasione” sia, altresì, volano per l’apprendimento, non solo di natura disciplinare ma anche propriamente “meta”, ovvero relativo alle cosiddette “life skills” ed alle posture interiori che costituiscono pre-condizione di ogni cambiamento in età adulta. L’ultimo intreccio è con la narrazione: arte e gioco sono, difatti, indicati come linguaggi privilegiati per l’autosvelamento, dispositivi formativi cruciali per l’educazione dell’altro e di se stessi. Operativamente, propone un’antologia ed indicazioni per la costruzione della propria Auto-Bio-Antologia, ispirata alle indicazioni proprie della Seconda Cibernetica, delle scienza costruttiviste ed agli studi di Gregory Bateson intorno all’ ‘epistemologia personale’.
2012
9788846734570
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/151945
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