La prima edizione dell'Orbis Sensualium Pictus fu pubblicata, con il testo in latino e in tedesco, a Norimberga nel 1658 dall'editore Michael Endter, ma il primo abbozzo di questo libro risale ad alcuni anni prima. Il manoscritto definitivo e le illustrazioni erano stati preparati da Comenio alcuni anni prima finb dall'epoca del suo soggiorno ungherese, risalente al periodo 1650-1654: un primo specimen era stato pubblicato nel 1653 (senza peraltro che fosse indicato il luogo dell'edizione) con il titolo "Vestibuli et Januae Linguarum Lucidarium, hoc est, nomenclatura rerum ad autopsiam deducta". Questi ritrovamenti documentano dunque una lunga gestazione ed un progressivo affinamento di una metodologia decisamente innovativa. Importante risulta essere l'analisi del rapporto in cui si pongono parole e immagini e in quale misura questo testo si rivela fondamentale per la didattica delle lingue. L'impianto complessivo del testo si fonda sulla convinzione che l'apprendimento debba essere una esperienza interessante e coinvolgente per i bambini. L'Orbis quadrilingue con la presenza dell'italiano fu ristampato solo una volta nel corso del XVII secolo e precisamente nel 1679 quando l'editore Endter ripropose l'edizione del 1666, senza alcuna modifica.

Alcune riflessioni sull'edizione quadrilingue (1666) dell'Orbis Sensualium Pictus di Comenio

CAGNOLATI, ANTONELLA
2006-01-01

Abstract

La prima edizione dell'Orbis Sensualium Pictus fu pubblicata, con il testo in latino e in tedesco, a Norimberga nel 1658 dall'editore Michael Endter, ma il primo abbozzo di questo libro risale ad alcuni anni prima. Il manoscritto definitivo e le illustrazioni erano stati preparati da Comenio alcuni anni prima finb dall'epoca del suo soggiorno ungherese, risalente al periodo 1650-1654: un primo specimen era stato pubblicato nel 1653 (senza peraltro che fosse indicato il luogo dell'edizione) con il titolo "Vestibuli et Januae Linguarum Lucidarium, hoc est, nomenclatura rerum ad autopsiam deducta". Questi ritrovamenti documentano dunque una lunga gestazione ed un progressivo affinamento di una metodologia decisamente innovativa. Importante risulta essere l'analisi del rapporto in cui si pongono parole e immagini e in quale misura questo testo si rivela fondamentale per la didattica delle lingue. L'impianto complessivo del testo si fonda sulla convinzione che l'apprendimento debba essere una esperienza interessante e coinvolgente per i bambini. L'Orbis quadrilingue con la presenza dell'italiano fu ristampato solo una volta nel corso del XVII secolo e precisamente nel 1679 quando l'editore Endter ripropose l'edizione del 1666, senza alcuna modifica.
2006
8849127510
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/136745
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