Il saggio analizza i meccanismi formativi che possono consentire di sviluppare, in tutti i soggetti, una buona motivazione al successo identificandoli nel processo di empowerment che può essere definito “un processo attraverso il quale l’individuo giunge alla scoperta e valorizzazione- della propria capacità d’intervento sui contesti di vita, utilizzando in modo efficace, risorse personali e ambientali. Esso risponde al bisogno di “securizzazione” degli individui e si traduce nella acquisizione di un potere interpretato e utilizzato nella sua accezione positiva: come crescita, come emancipazione, come consapevolezza di avere a propria disposizione diverse possibilità per poter raggiungere l’obiettivo desiderato. Il processo di empowerment viene contestualizzato, nel saggio, alle organizzazioni dove si traduce in capacità di azione ovvero in capacità di intraprendere delle azioni finalizzate a reperire le risorse necessarie per il mantenimento e lo sviluppo delle organizzazioni. Si capisce che il potere scaturisce dagli attori sociali coinvolti nel sistema organizzativo, i quali si impegnano, attraverso la loro azione, a intraprendere obiettivi orientati allo sviluppo. Il potere all’interno delle organizzazioni appartiene a chi possiede un elevato numero di conoscenze e competenze relativamente al proprio lavoro; di chi ha la capacità di autodirigersi; di chi sa assumersi le proprie responsabilità, anche in caso di errore; di chi si esprime in modo creativo; di chi è assertivo e riesce senza arroganza a difendere il proprio punto di vista. Nel saggio ci si sofferma su alcuni metodi che possono facilitare l’apprendimento di un comportamento orientato all’empowerment: il bilancio delle competenze, attraverso l’utilizzo delle tecniche autobiografiche, e alcune strategie quali la leadership empowering, e la responsabilizazione dei dipendenti.

Empowerment: la faccia buona del lavoro

LOPEZ, ANNA GRAZIA
2004-01-01

Abstract

Il saggio analizza i meccanismi formativi che possono consentire di sviluppare, in tutti i soggetti, una buona motivazione al successo identificandoli nel processo di empowerment che può essere definito “un processo attraverso il quale l’individuo giunge alla scoperta e valorizzazione- della propria capacità d’intervento sui contesti di vita, utilizzando in modo efficace, risorse personali e ambientali. Esso risponde al bisogno di “securizzazione” degli individui e si traduce nella acquisizione di un potere interpretato e utilizzato nella sua accezione positiva: come crescita, come emancipazione, come consapevolezza di avere a propria disposizione diverse possibilità per poter raggiungere l’obiettivo desiderato. Il processo di empowerment viene contestualizzato, nel saggio, alle organizzazioni dove si traduce in capacità di azione ovvero in capacità di intraprendere delle azioni finalizzate a reperire le risorse necessarie per il mantenimento e lo sviluppo delle organizzazioni. Si capisce che il potere scaturisce dagli attori sociali coinvolti nel sistema organizzativo, i quali si impegnano, attraverso la loro azione, a intraprendere obiettivi orientati allo sviluppo. Il potere all’interno delle organizzazioni appartiene a chi possiede un elevato numero di conoscenze e competenze relativamente al proprio lavoro; di chi ha la capacità di autodirigersi; di chi sa assumersi le proprie responsabilità, anche in caso di errore; di chi si esprime in modo creativo; di chi è assertivo e riesce senza arroganza a difendere il proprio punto di vista. Nel saggio ci si sofferma su alcuni metodi che possono facilitare l’apprendimento di un comportamento orientato all’empowerment: il bilancio delle competenze, attraverso l’utilizzo delle tecniche autobiografiche, e alcune strategie quali la leadership empowering, e la responsabilizazione dei dipendenti.
2004
9788880825739
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