Se dal punto di vista cognitivo il gioco rappresenta l’occasione fondamentale per trasformare la realtà secondo personali esigenze, per esercitare le proprie capacità fantastiche e immaginative e per apprendere ad autocontrollarsi e a intervenire sulla realtà responsabilmente e con senso critico, dal punto di vista emotivo-affettivo l’attività ludica offre al soggetto la possibilità di liberare i vissuti personali attraverso attività espressive che gli consentono di percepire il proprio corpo non solo come strumento di esplorazione, ma anche come luogo di comunicazione e come “palcoscenico di emotività”. La consapevolezza di poter utilizzare il gioco come strumento per imparare a comunicare e a relazionarsi è centrale nel presente contributo, che analizza la capacità, da parte della scuola, di utilizzare tutti gli strumenti e le metodologie necessarie per riunire in una dimensione dialettica i vissuti ludici tipici dell’infanzia e dell’adolescenza e i saperi di cui la scuola stessa è sede di costruzione ed elaborazione critica, a partire da un’analisi approfondita delle due dimensioni fondamentali del gioco: la dimensione cognitiva e quella emotivo-affettiva. Sono questi gli elementi che contribuiscono a ridefinire l’attività ludica come strumento di alfabetizzazione del cuore e della mente, come ambiente ludico in grado di accrescere la naturale curiosità dei bambini e dei ragazzi e di condurli all’acquisizione di conoscenze sempre più strutturate e sistematiche in situazioni di totale sicurezza emotiva. A tale scopo il contributo si sofferma sull'analisi di un modello di scuola interessante e coinvolgente, sia sul piano cognitivo sia sul piano emotivo e affettivo, capace di rispondere alla domanda formativa individuale attraverso l’utilizzazione di strumenti e metodologie di apprendimento attivo e cooperativo. Una scuola in cui il gioco offra agli alunni nuove possibilità di sviluppo dell’intelligenza e di esercizio del pensiero divergente attraverso l’uso dialettico della logica e della fantasia, del ragionamento e dell’immaginazione, della ragione e degli affetti.
Giocare con le immagini
DE SERIO, BARBARA
2007-01-01
Abstract
Se dal punto di vista cognitivo il gioco rappresenta l’occasione fondamentale per trasformare la realtà secondo personali esigenze, per esercitare le proprie capacità fantastiche e immaginative e per apprendere ad autocontrollarsi e a intervenire sulla realtà responsabilmente e con senso critico, dal punto di vista emotivo-affettivo l’attività ludica offre al soggetto la possibilità di liberare i vissuti personali attraverso attività espressive che gli consentono di percepire il proprio corpo non solo come strumento di esplorazione, ma anche come luogo di comunicazione e come “palcoscenico di emotività”. La consapevolezza di poter utilizzare il gioco come strumento per imparare a comunicare e a relazionarsi è centrale nel presente contributo, che analizza la capacità, da parte della scuola, di utilizzare tutti gli strumenti e le metodologie necessarie per riunire in una dimensione dialettica i vissuti ludici tipici dell’infanzia e dell’adolescenza e i saperi di cui la scuola stessa è sede di costruzione ed elaborazione critica, a partire da un’analisi approfondita delle due dimensioni fondamentali del gioco: la dimensione cognitiva e quella emotivo-affettiva. Sono questi gli elementi che contribuiscono a ridefinire l’attività ludica come strumento di alfabetizzazione del cuore e della mente, come ambiente ludico in grado di accrescere la naturale curiosità dei bambini e dei ragazzi e di condurli all’acquisizione di conoscenze sempre più strutturate e sistematiche in situazioni di totale sicurezza emotiva. A tale scopo il contributo si sofferma sull'analisi di un modello di scuola interessante e coinvolgente, sia sul piano cognitivo sia sul piano emotivo e affettivo, capace di rispondere alla domanda formativa individuale attraverso l’utilizzazione di strumenti e metodologie di apprendimento attivo e cooperativo. Una scuola in cui il gioco offra agli alunni nuove possibilità di sviluppo dell’intelligenza e di esercizio del pensiero divergente attraverso l’uso dialettico della logica e della fantasia, del ragionamento e dell’immaginazione, della ragione e degli affetti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.