Nell’articolo, tra i primi apparsi sull’argomento, si è analizzato il contenuto dell’accordo interconfederale (15 aprile 2009), alla luce del precedente accordo quadro (22 gennaio 2009), pure separato e sottoscritto anche dal governo, caratterizzato da incertezze nella sua qualificazione giuridica, nonché alla luce del documento sindacale unitario (maggio 2008), dal quale hanno avuto inizio le trattative. Nello specifico, si è operata una ricostruzione critico-sistematica della nuova struttura contrattuale, ponendo in evidenza somiglianze e differenzazioni rispetto a quella precedente introdotta dal protocollo trilaterale del 1993. Emerge una forte valorizzazione del ruolo ordinatore del contratto collettivo di categoria, mentre permangono le incertezze relative in merito all’effettivo sviluppo della contrattazione decentrata di secondo livello. Sono poi analizzati condizioni e limiti per dar vita alla negoziazione in deroga, tema sul quale si avanzano alcune riflessioni critiche anche alla luce della possibilità che, in determinati contesti territoriali, proprio la derogabilità della contratto collettivo nazionale possa diventare la condicio sine qua non per la stipulazione di accordi territoriali.

L’Accordo Quadro e l’Accordo Interconfederale Confindustria del 2009: contenuti e profili di relazioni industriali

RICCI, MAURIZIO
2009-01-01

Abstract

Nell’articolo, tra i primi apparsi sull’argomento, si è analizzato il contenuto dell’accordo interconfederale (15 aprile 2009), alla luce del precedente accordo quadro (22 gennaio 2009), pure separato e sottoscritto anche dal governo, caratterizzato da incertezze nella sua qualificazione giuridica, nonché alla luce del documento sindacale unitario (maggio 2008), dal quale hanno avuto inizio le trattative. Nello specifico, si è operata una ricostruzione critico-sistematica della nuova struttura contrattuale, ponendo in evidenza somiglianze e differenzazioni rispetto a quella precedente introdotta dal protocollo trilaterale del 1993. Emerge una forte valorizzazione del ruolo ordinatore del contratto collettivo di categoria, mentre permangono le incertezze relative in merito all’effettivo sviluppo della contrattazione decentrata di secondo livello. Sono poi analizzati condizioni e limiti per dar vita alla negoziazione in deroga, tema sul quale si avanzano alcune riflessioni critiche anche alla luce della possibilità che, in determinati contesti territoriali, proprio la derogabilità della contratto collettivo nazionale possa diventare la condicio sine qua non per la stipulazione di accordi territoriali.
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