Il lavoro propone una ricognizione delle leggi urbanistiche regionali dell’ultima generazione che, con le inevitabili differenze, sono tutte espressione di una nuova cultura della pianificazione; una tendenza che rimarca, all’interno dell’insieme delle funzioni e dei contenuti complessivamente riconducibili all’atto generale della pianificazione urbanistica, la distinzione tra una funzione ricognitiva e una conformativa, tra una fase accertativa e una progettuale, tra un contenuto strutturale e uno operativo, tra un’attività tecnicamente condizionata e vincolata ed una discrezionalmente e politicamente orientata. Sono altresì le medesime leggi a proporre, affermare, declinare la perequazione quale finalità o tecnica della pianificazione urbanistica; suggeriscono un modello di pianificazione che si preoccupa di distribuire in modo equo, fra tutti i proprietari delle aree interessate al programma di trasformazione urbana, i vantaggi e gli oneri determinati dalle scelte di pianificazione. Il contributo prende spunto da questi due dati e verifica appunto quale relazione sussista. Dalla ricognizione normativa operata si ricava la conclusione che le più recenti leggi regionali abbiano saputo cogliere la specifica attitudine del nuovo modello di pianificazione ad essere utilizzato secondo tecniche che permettono di conseguire risultati apprezzabili in termini di perequazione.

Nuovo modello di pianificazione e perequazione urbanistica nella legislazione regionale dell’ultimo decennio

COLONNA, VINCENZO
2007-01-01

Abstract

Il lavoro propone una ricognizione delle leggi urbanistiche regionali dell’ultima generazione che, con le inevitabili differenze, sono tutte espressione di una nuova cultura della pianificazione; una tendenza che rimarca, all’interno dell’insieme delle funzioni e dei contenuti complessivamente riconducibili all’atto generale della pianificazione urbanistica, la distinzione tra una funzione ricognitiva e una conformativa, tra una fase accertativa e una progettuale, tra un contenuto strutturale e uno operativo, tra un’attività tecnicamente condizionata e vincolata ed una discrezionalmente e politicamente orientata. Sono altresì le medesime leggi a proporre, affermare, declinare la perequazione quale finalità o tecnica della pianificazione urbanistica; suggeriscono un modello di pianificazione che si preoccupa di distribuire in modo equo, fra tutti i proprietari delle aree interessate al programma di trasformazione urbana, i vantaggi e gli oneri determinati dalle scelte di pianificazione. Il contributo prende spunto da questi due dati e verifica appunto quale relazione sussista. Dalla ricognizione normativa operata si ricava la conclusione che le più recenti leggi regionali abbiano saputo cogliere la specifica attitudine del nuovo modello di pianificazione ad essere utilizzato secondo tecniche che permettono di conseguire risultati apprezzabili in termini di perequazione.
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