La riscoperta di alcuni valori sociali, economici e culturali introdotti dal neoliberalismo di fine secolo ha richiesto la riformulazione di nuovi concetti, obiettivi e metodologie sulle innovazioni della città post-moderna. Essa è chiamata ad assolvere la funzione di città “intelligente” (smart city) soprattutto in riferimento all’organizzazione territoriale, con l’obiettivo di mettere più direttamente in comunicazione la realtà locale con quella globale, soprattutto in tema di politiche strutturali. I progetti comunitari sul recepimento delle innovazioni con cui la globalizzazione elabora le proprie strategie nei confronti del locale individuano nella città medie il centro-motore primario dell’organizzazione territoriale, grazie ad almeno due fattori di straordinario impatto: l’attrattività e la competitività. Tuttavia, la riconosciuta perdita di competitività dell’economia locale, dunque dei sistemi locali dello sviluppo (SLoT), rende più problematico il rapporto locale/globale. Questo si verifica quando il soggetto chiamato in causa, in tal caso l’area vasta, si mostra incapace di valorizzare le proprie risorse mediante l’adattamento e l’integrazione delle priorità tematiche individuate dalle politiche comunitarie (5° e 6° Programma quadro): qualità della vita e gestione delle risorse biologiche; b) società dell’informazione conviviale; c) crescita competitiva e sostenibile; d) energia, ambiente e sviluppo sostenibile. L’obiettivo di questo contributo è quello di fornire spunti di riflessione affinché le risorse di area vasta siano utilizzate in sintonia con le priorità comunitarie. Tali risorse, di natura materiale, immateriale, naturale e umana, se correttamente integrate, possono conciliare le logiche del cambiamento imposte dall’apertura alla globalizzazione con quelle impegnate a difendere e tutelare l’identità storicoculturale del contesto locale, offrendo un contributo decisivo alla valorizzazione del territorio, quindi alla costruzione di un’economia locale proiettata verso il globale.

Urbanizzazione in chiave neoliberale e progetti di sviluppo a grande scala

Sardaro Ruggiero
Methodology
2014-01-01

Abstract

La riscoperta di alcuni valori sociali, economici e culturali introdotti dal neoliberalismo di fine secolo ha richiesto la riformulazione di nuovi concetti, obiettivi e metodologie sulle innovazioni della città post-moderna. Essa è chiamata ad assolvere la funzione di città “intelligente” (smart city) soprattutto in riferimento all’organizzazione territoriale, con l’obiettivo di mettere più direttamente in comunicazione la realtà locale con quella globale, soprattutto in tema di politiche strutturali. I progetti comunitari sul recepimento delle innovazioni con cui la globalizzazione elabora le proprie strategie nei confronti del locale individuano nella città medie il centro-motore primario dell’organizzazione territoriale, grazie ad almeno due fattori di straordinario impatto: l’attrattività e la competitività. Tuttavia, la riconosciuta perdita di competitività dell’economia locale, dunque dei sistemi locali dello sviluppo (SLoT), rende più problematico il rapporto locale/globale. Questo si verifica quando il soggetto chiamato in causa, in tal caso l’area vasta, si mostra incapace di valorizzare le proprie risorse mediante l’adattamento e l’integrazione delle priorità tematiche individuate dalle politiche comunitarie (5° e 6° Programma quadro): qualità della vita e gestione delle risorse biologiche; b) società dell’informazione conviviale; c) crescita competitiva e sostenibile; d) energia, ambiente e sviluppo sostenibile. L’obiettivo di questo contributo è quello di fornire spunti di riflessione affinché le risorse di area vasta siano utilizzate in sintonia con le priorità comunitarie. Tali risorse, di natura materiale, immateriale, naturale e umana, se correttamente integrate, possono conciliare le logiche del cambiamento imposte dall’apertura alla globalizzazione con quelle impegnate a difendere e tutelare l’identità storicoculturale del contesto locale, offrendo un contributo decisivo alla valorizzazione del territorio, quindi alla costruzione di un’economia locale proiettata verso il globale.
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