Nella seconda metà del XVI secolo sorse una vivace polemica sull’attendibilità teologica dei sermoni funebri, ritenuti superflui all’interno della liturgia anglicana rigidamente strutturata secondo i dettami della prassi riformata . L’accusa più evidente contro tale pratica trovava fondamento nella stretta somiglianza con il rituale cattolico che intendeva l’eulogia come mera esaltazione del defunto. I sermoni funebri diventarono una forma di comunicazione religiosa talmente importante che, seppur inizialmente esposti solamente a voce di fronte all’uditorio, vennero spesso pubblicati su richiesta di un parente del defunto e dei fedeli stessi, oppure inseriti nelle numerose raccolte che furono così frequentemente date alle stampe a partire dagli anni Venti del XVII secolo. Il saggio analizza la figura di Katherine Bruen Brettergh, personaggio tra luci e ombre.

Un problematico modello di devozione cristiana: Katherine Bruen Brettergh (1579-1601)

Antonella Cagnolati
2019-01-01

Abstract

Nella seconda metà del XVI secolo sorse una vivace polemica sull’attendibilità teologica dei sermoni funebri, ritenuti superflui all’interno della liturgia anglicana rigidamente strutturata secondo i dettami della prassi riformata . L’accusa più evidente contro tale pratica trovava fondamento nella stretta somiglianza con il rituale cattolico che intendeva l’eulogia come mera esaltazione del defunto. I sermoni funebri diventarono una forma di comunicazione religiosa talmente importante che, seppur inizialmente esposti solamente a voce di fronte all’uditorio, vennero spesso pubblicati su richiesta di un parente del defunto e dei fedeli stessi, oppure inseriti nelle numerose raccolte che furono così frequentemente date alle stampe a partire dagli anni Venti del XVII secolo. Il saggio analizza la figura di Katherine Bruen Brettergh, personaggio tra luci e ombre.
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