Già a partire dalla fine degli anni Settanta, l’educazione fisica, le attività motorie e lo sport incontrano un momento di forte rilancio sul versante educativo, la qual cosa è evidente già nelle prime indicazioni programmatiche della International Charter of Physical Education and Sport dell’UNESCO (1978) che, per l’appunto, sollecitava i differenti sistemi politici, sportivi e d’istruzione a rafforzare i legami già esistenti tra queste attività e gli altri ambiti dell’educazione formale, non-formale e informale. La pratica delle attività motorie e sportive, allora, inizia a essere considerata come un diritto fondamentale e universale, il che ha necessitato dell’introduzione di nuovi orientamenti politici a sostegno di un cambiamento delle strategie operative, anche in questi fondamentali contesti di vita e d’esperienza. Nel rispetto dei principi fondanti del documento originario, le più recenti indicazioni (UNESCO, 2015) introducono il raggiungimento di obiettivi ancor più ambiziosi, come la promozione delle pari opportunità e delle differenze di genere, la lotta alla discriminazione, l’inclusione sociale dei soggetti diversamente abili, la sostenibilità delle attività legate al corpo e al movimento e la salvaguardia dei minori, in modo da favorire, indirizzare e implementare buone pratiche in favore della diffusione dei valori universali dell’educazione globale attraverso i differenti contesti di apprendimento.

(2019) Educazione fisica, attività motorie e sport a scuola: una riflessione in chiave pedagogica

Bellantonio S.
2019-01-01

Abstract

Già a partire dalla fine degli anni Settanta, l’educazione fisica, le attività motorie e lo sport incontrano un momento di forte rilancio sul versante educativo, la qual cosa è evidente già nelle prime indicazioni programmatiche della International Charter of Physical Education and Sport dell’UNESCO (1978) che, per l’appunto, sollecitava i differenti sistemi politici, sportivi e d’istruzione a rafforzare i legami già esistenti tra queste attività e gli altri ambiti dell’educazione formale, non-formale e informale. La pratica delle attività motorie e sportive, allora, inizia a essere considerata come un diritto fondamentale e universale, il che ha necessitato dell’introduzione di nuovi orientamenti politici a sostegno di un cambiamento delle strategie operative, anche in questi fondamentali contesti di vita e d’esperienza. Nel rispetto dei principi fondanti del documento originario, le più recenti indicazioni (UNESCO, 2015) introducono il raggiungimento di obiettivi ancor più ambiziosi, come la promozione delle pari opportunità e delle differenze di genere, la lotta alla discriminazione, l’inclusione sociale dei soggetti diversamente abili, la sostenibilità delle attività legate al corpo e al movimento e la salvaguardia dei minori, in modo da favorire, indirizzare e implementare buone pratiche in favore della diffusione dei valori universali dell’educazione globale attraverso i differenti contesti di apprendimento.
2019
978-88-6760-651-1
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