ABSTRACT La ricerca è animata dall’intento di provare la sostanziale irrilevanza della natura (pubblica o privata) del soggetto gestore dei servizi pubblici locali. In particolare, si vuole sostenere che il problema della gestione dell’acqua non è legato alla forma della sua “proprietà” rectius della natura del suo gestore e che non è corretto parlare di inefficienza intrinseca della gestione pubblica o privata. In definitiva, si intende dimostrare che è possibile coniugare il carattere demaniale del “bene acqua” e delle relative infrastrutture, posto a presidio di un diritto fondamentale dell’uomo, con la “rilevanza economica” del servizio e le irrinunciabili caratteristiche industriali dell’attività di captazione, depurazione e distribuzione della risorsa. Pertanto, dopo aver ricostruito la disciplina relativa alla gestione del servizio idrico, dall’Unificazione d’Italia alla municipalizzazione, dalla riforma degli enti locali del 1990 alla legge Galli, dal Codice dell’ambiente ai ripetuti tentativi di liberalizzare il settore posti nel nulla prima dal referendum e poi dalle pronunce della Corte costituzionale, si analizzano le caratteristiche economiche del servizio idrico integrato (il cd. monopolio naturale e concorrenza per il mercato). Utilizzando contestualmente il metodo giuridico e quello economico, si giunge alla conclusione che è indispensabile assicurare l’adeguata regolazione del settore, specificando i compiti e le responsabilità dei numerosi soggetti che vi operano, prestando attenzione alle modalità di espletamento delle procedure per l’affidamento della gestione (a partire dal momento della redazione del bando) e rafforzando i poteri di regolazione e controllo delle Autorità Indipendenti, sia a livello nazionale che locale, anche attraverso un opportuno utilizzo dello strumento tariffario e del contratto di servizio. Solo implementando gli strumenti regolatori e garantendo la certezza del diritto è possibile stimolare gli investimenti di cui il settore ha bisogno. This research aims to prove that the debate on the public or private nature of public service manager is not very significant. We shouldn’t emphasize the property problem because the water industry issue doesn’t depend on the nature of the company that provides water: we cannot argue that the private management in itself is inefficient. We should consider at the same time the public asset “water”, that is a fundamental human right, and the economic importance of the water public service and its industrial nature. After a digression of the legislation, from the Italian Unification to the municipalization, from the local governments reform in 1990 to the Galli law, from the environmental Code to the efforts of liberalization, failed because of the referendum and the pronunciation of the Constitutional Court, the thesis analysis the economic characteristics of the water industry (f.e. monopoly and competition for the field). In the third chapter, it says that we can stimulate the necessary investments only by an adequate regulation of the sector, paying attention to clarify who has responsibility for what; we have to use clear procedure and give more power to the national and local Independent Authorities; furthermore we should introduce a kind of tariff that is able to provide incentives for the investments.

La gestione del servizio idrico integrato. Verso il superamento del deficit regolatorio / Tricarico, Annalisa. - (2015 Apr 20). [10.14274/UNIFG/FAIR/338161]

La gestione del servizio idrico integrato. Verso il superamento del deficit regolatorio

TRICARICO, ANNALISA
2015-04-20

Abstract

ABSTRACT La ricerca è animata dall’intento di provare la sostanziale irrilevanza della natura (pubblica o privata) del soggetto gestore dei servizi pubblici locali. In particolare, si vuole sostenere che il problema della gestione dell’acqua non è legato alla forma della sua “proprietà” rectius della natura del suo gestore e che non è corretto parlare di inefficienza intrinseca della gestione pubblica o privata. In definitiva, si intende dimostrare che è possibile coniugare il carattere demaniale del “bene acqua” e delle relative infrastrutture, posto a presidio di un diritto fondamentale dell’uomo, con la “rilevanza economica” del servizio e le irrinunciabili caratteristiche industriali dell’attività di captazione, depurazione e distribuzione della risorsa. Pertanto, dopo aver ricostruito la disciplina relativa alla gestione del servizio idrico, dall’Unificazione d’Italia alla municipalizzazione, dalla riforma degli enti locali del 1990 alla legge Galli, dal Codice dell’ambiente ai ripetuti tentativi di liberalizzare il settore posti nel nulla prima dal referendum e poi dalle pronunce della Corte costituzionale, si analizzano le caratteristiche economiche del servizio idrico integrato (il cd. monopolio naturale e concorrenza per il mercato). Utilizzando contestualmente il metodo giuridico e quello economico, si giunge alla conclusione che è indispensabile assicurare l’adeguata regolazione del settore, specificando i compiti e le responsabilità dei numerosi soggetti che vi operano, prestando attenzione alle modalità di espletamento delle procedure per l’affidamento della gestione (a partire dal momento della redazione del bando) e rafforzando i poteri di regolazione e controllo delle Autorità Indipendenti, sia a livello nazionale che locale, anche attraverso un opportuno utilizzo dello strumento tariffario e del contratto di servizio. Solo implementando gli strumenti regolatori e garantendo la certezza del diritto è possibile stimolare gli investimenti di cui il settore ha bisogno. This research aims to prove that the debate on the public or private nature of public service manager is not very significant. We shouldn’t emphasize the property problem because the water industry issue doesn’t depend on the nature of the company that provides water: we cannot argue that the private management in itself is inefficient. We should consider at the same time the public asset “water”, that is a fundamental human right, and the economic importance of the water public service and its industrial nature. After a digression of the legislation, from the Italian Unification to the municipalization, from the local governments reform in 1990 to the Galli law, from the environmental Code to the efforts of liberalization, failed because of the referendum and the pronunciation of the Constitutional Court, the thesis analysis the economic characteristics of the water industry (f.e. monopoly and competition for the field). In the third chapter, it says that we can stimulate the necessary investments only by an adequate regulation of the sector, paying attention to clarify who has responsibility for what; we have to use clear procedure and give more power to the national and local Independent Authorities; furthermore we should introduce a kind of tariff that is able to provide incentives for the investments.
20-apr-2015
servizi pubblici locali, acqua, regolazione
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