L'A. passa in rassegna le varie tesi contro la pena di morte, sia quelle di matrice strettamente penalistica, sia quelle che trovano legittimazione in principi generali di libertà e intangibilità della vita umana. Critica quelle tesi che abolizioniste della pena di morte in base alle funzioni della pena: la pena di morte contrasterebbe con la funzione rieducativa della pena, né avrebbe efficacia deterrente, anzi è facilmente argomentabile l’assunto avverso. Tali posizioni però rischiano di giustificare sanzioni altrettanto illiberali: la funzione rieducativa della pena, portata alle estreme conseguenze, citando Bobbio, legittimerebbe anche i campi di concentramento nazisti. Nella “lotta” tra argomenti a favore della pena di morte ed argomenti abolizionisti non ve ne è uno che emerge a scapito dell’altro, essendo rimessa la scelta alla sensibilità del legislatore. L'A., abbandonando i lidi della speculazione filosofica, propende per una spiegazione ed una giustificazione delle tesi abolizioniste in chiave pratica L'A. passa in rassegna le varie tesi contro la pena di morte, sia quelle di matrice strettamente penalistica, sia quelle che trovano legittimazione in principi generali di libertà e intangibilità della vita umana. Critica quelle tesi che escludono la pena di morte in base alle funzioni della pena, dal momento che tali posizioni rischiano di giustificare sanzioni altrettanto illiberali. L'A. propende per una spiegazione del divieto di pena di morte da rinvenirsi nella fallibilità della giustizia e nell'irreparabilità dell'errore giudiziario. L'A. passa in rassegna le varie tesi contro la pena di morte, sia quelle di matrice strettamente penalistica, sia quelle che trovano legittimazione in principi generali di libertà e intangibilità della vita umana. Critica quelle tesi che escludono la pena di morte in base alle funzioni della pena, dal momento che tali posizioni rischiano di giustificare sanzioni altrettanto illiberali. L'A. propende per una spiegazione del divieto di pena di morte da rinvenirsi nella fallibilità della giustizia e nell'irreparabilità dell'errore giudiziario. L'A. passa in rassegna le varie tesi contro la pena di morte, sia quelle di matrice strettamente penalistica, sia quelle che trovano legittimazione in principi generali di libertà e intangibilità della vita umana. Critica quelle tesi che escludono la pena di morte in base alle funzioni della pena, dal momento che tali posizioni rischiano di giustificare sanzioni altrettanto illiberali. L'A. propende per una spiegazione del divieto di pena di morte da rinvenirsi nella fallibilità della giustizia e nell'irreparabilità dell'errore giudiziario. da rinvenirsi nella fallibilità della giustizia e nell'irreparabilità dell'errore giudiziario.

Il cammino verso l'abolizione della pena di morte

SALCUNI, GIANDOMENICO
2009-01-01

Abstract

L'A. passa in rassegna le varie tesi contro la pena di morte, sia quelle di matrice strettamente penalistica, sia quelle che trovano legittimazione in principi generali di libertà e intangibilità della vita umana. Critica quelle tesi che abolizioniste della pena di morte in base alle funzioni della pena: la pena di morte contrasterebbe con la funzione rieducativa della pena, né avrebbe efficacia deterrente, anzi è facilmente argomentabile l’assunto avverso. Tali posizioni però rischiano di giustificare sanzioni altrettanto illiberali: la funzione rieducativa della pena, portata alle estreme conseguenze, citando Bobbio, legittimerebbe anche i campi di concentramento nazisti. Nella “lotta” tra argomenti a favore della pena di morte ed argomenti abolizionisti non ve ne è uno che emerge a scapito dell’altro, essendo rimessa la scelta alla sensibilità del legislatore. L'A., abbandonando i lidi della speculazione filosofica, propende per una spiegazione ed una giustificazione delle tesi abolizioniste in chiave pratica L'A. passa in rassegna le varie tesi contro la pena di morte, sia quelle di matrice strettamente penalistica, sia quelle che trovano legittimazione in principi generali di libertà e intangibilità della vita umana. Critica quelle tesi che escludono la pena di morte in base alle funzioni della pena, dal momento che tali posizioni rischiano di giustificare sanzioni altrettanto illiberali. L'A. propende per una spiegazione del divieto di pena di morte da rinvenirsi nella fallibilità della giustizia e nell'irreparabilità dell'errore giudiziario. L'A. passa in rassegna le varie tesi contro la pena di morte, sia quelle di matrice strettamente penalistica, sia quelle che trovano legittimazione in principi generali di libertà e intangibilità della vita umana. Critica quelle tesi che escludono la pena di morte in base alle funzioni della pena, dal momento che tali posizioni rischiano di giustificare sanzioni altrettanto illiberali. L'A. propende per una spiegazione del divieto di pena di morte da rinvenirsi nella fallibilità della giustizia e nell'irreparabilità dell'errore giudiziario. L'A. passa in rassegna le varie tesi contro la pena di morte, sia quelle di matrice strettamente penalistica, sia quelle che trovano legittimazione in principi generali di libertà e intangibilità della vita umana. Critica quelle tesi che escludono la pena di morte in base alle funzioni della pena, dal momento che tali posizioni rischiano di giustificare sanzioni altrettanto illiberali. L'A. propende per una spiegazione del divieto di pena di morte da rinvenirsi nella fallibilità della giustizia e nell'irreparabilità dell'errore giudiziario. da rinvenirsi nella fallibilità della giustizia e nell'irreparabilità dell'errore giudiziario.
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